Da anni – e sottolineo anni – porto avanti una dura battaglia personale – e purtroppo sottolineo personale – contro una cara donna maggiorenne e vaccinata che crede di essere troppo bella e delicata per afferrare lo scopino del water e togliere dalla candida ceramica le tracce del suo passaggio.
Questa cara donna, sfortunatamente, lavora dove lavoro io e, sempre sfortunatamente, ha un apparato digerente in ottima forma, tanto da indurmi a pensare che si faccia di Bifidus come se piovesse.
A nulla sono serviti i miei cartelli, gli scopini nuovi, le mie email con in copia-conoscenza la direzione. A nulla è servito che io la fermassi una volta in corridoio sbugiardandola.
Anzi, mi è stato gentilmente suggerito di smetterla di appiccicare messaggi, sempre simpatici e mai sopra le righe, sulla porta del bagno «perché ci fanno fare brutta figura con gli esterni».
Ah, davvero? Mentre un water striato di marrone fa tendenza?
A me sembra che persino Piero Manzoni la sua Merda d’artista non l’abbia lasciata in bella vista, ma l’abbia inscatolata. O sbaglio?
Non so cosa spinga le persone a lasciare sporco, proprio non lo capisco, e spesso mi chiedo come facciano a casa loro. Forse vale la regola generale “non è mio, posso fare quello che voglio”, visto che la maleducazione nell’uso dei bagni comuni regna sovrana ovunque, non solo in un piccolo bugigattolo della gloriosa Università degli Studi di Milano usato da sette o otto donne adulte. Non da studenti, non da bambini, ma – lo sottolineo ancora – da donne adulte.
Il rispetto degli altri, a partire della pulizia di un water fino ad arrivare a episodi ben più gravi, sembra essere diventato un optional. E la cosa più triste, in tutto questo, è che a questa mancanza di rispetto ci si è abituati, perché – ammettiamolo – oggi come oggi ci si stupisce di più di un bel gesto che della maleducazione. Così in un bagno, così nella vita.
Tempo fa ho visto un cartello che diceva che la pulizia del water rispecchia la pulizia dell’anima. Secondo me, purtroppo, è vero.
Chiudo questo (notevole) pippone con una nota allegra. Il capo di una mia amica una volta ha trovato nella tazza il corpo del reato e cosa ha pensato bene di fare? L’ha fotografato e l’ha inviato a tutto il personale con il seguente messaggio: «Chi ha dimenticato questo in bagno, è pregato di andare a riprenderselo».
Sarà la mia prossima mossa, probabilmente l’ultima prima del licenziamento per insubordinazione
